Emilia, quel villaggio in dono ai terremotati che nessuno vuole
A pochi chilometri da Cavezzo, epicentro del terremoto in Emilia, c'è un villaggio di casette dotate di tutti i confort che da subito potrebbe ospitare comodamente 110 persone. Con piccoli interventi il numero dei posti letto può anche essere raddoppiato, perchè l'area è urbanizzata e dotata di tutti i servizi necessari: luce, acqua, gas, riscaldamento ed aria condizionata. Un piccolo patrimonio abitativo che, senza pagare nulla, potrebbe essere rapidamente messo a disposizione dei senzatetto dell'Emilia. Appunto «potrebbe» perchè nei fatti quel villaggio rischia tra qualche giorno di essere smontato pezzo per pezzo e smantellato. E tutto perchè nessun si è fatto avanti per accettare l'offerta di avere gratis quelle case. Ma c'è di più: si stenta persino ad individuare l'interlocutore istituzionale (Protezione civile? Regione? Provincia? Comuni?) col quale intavolare la discussione per questa donazione.
SINDACI SCETTICI - Gli unici a dire almeno come la pensano sono alcuni sindaci della zona che sono piuttosto scettici. «E' sicuramente un'offerta molto generosa- ha detto il sindaco di Finale Emilia Fernando Feriali - ma innanzitutto bisogna valutare se le persone sono disponibili ad allontanarsi dal loro paese, poi anche come sarà gestito lo smantellamento futuro dei prefabbricati». I sindaci battono molto sul radicamento territoriale. «In questo momento non credo che i miei cittadini sarebbero disposti a lasciare le loro radici - ha spiegato il sindaco di Concordia Carlo Marchini- perciò anche se accettassimo la proposta penso sarebbe difficile trovare persone disponibili a spostarsi».
Alfio Sciacca
asciacca@corriere.it16 giugno 2012 | 12:35© RIPRODUZIONE RISERVATA
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